"GLI SCRITTI PROIBITI (DA ME MEDESIMO) DI TITO LABIENO
 
-Cari cittadini romani, sono qui per avvisarvi di aver dato l'ordine di bruciare tutti i libri di Tito Labieno, soprannominato il "Rabieno" per via del suo superare ogni limite. Il motivo? Le sue opere erano incentrate sul mio governo e, sempre secondo questo individuo, sarebbe pieno di corruzione. Chiaramente sono tutte calunnie e spero vivamente non ci siano altre copie in giro perché nessuno, credete a me, nessuno dovrebbe leggere simili corbellerie! Labieno non ha tollerato questo provvedimento e si è ucciso, così il suo allievo, Cassio Severo, mi ha sfidato apertamente dicendo di conoscere alla perfezione ogni opera di Tito e se avessi voluto liberarmi di tutto il lavoro del suo maestro, avrei dovuto dare fuoco anche a lui. Così mi sono visto costretto ad esiliarlo a Creta lo sfrontato! Come sempre mi sono mosso per tempo, ovviamente unicamente per il bene del mio amatissimo popolo!- 
Parola di Augusto
(FAGR 10-07-2018)