Il taccuino di ISABEL 
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PERLE 
 
Per ragioni di somiglianza la perla fu nell'antichità associata alla luna e essa si credeva piena d'acqua proprio come il luogo da dove proveniva. La luna era considerata una dea dell'acqua, l'unica capace di tenere sotto controllo le maree e di far piovere in misure così abbondanti, da poter dar vita a piogge benefiche per la vegetazione. 
Le perle che ricordavano questo importante astro personificato dagli egiziani nella dea Iside e nella dea Artemide dai greci, furono quindi dall'antichità considerate sacre.  
Da un punto di vista scientifico oggi sappiamo che una perla è il risultato di un'azione difensiva dell'ostrica quando si sente attaccata da qualche corpo estraneo entrato nel suo guscio; la sua capacità di produrre del materiale di madreperla per isolare il nemico, da origine a piccole escrescenze a cui gli antichi diedero grande importanza sia dal punto di vista curativo che ornamentale. Per la difficoltà che si trova a raccoglierle dal fondo del mare, oggi non esiste quasi più il mercato delle perle naturali, ma è molto fiorente quello di perle coltivate di cui il Giappone è il principale produttore mondiale. Distinguere una perla coltivata da una naturale è praticamente impossibile, a meno che essa si distrugga solo per scoprire all'interno il nucleo centrale in cui esse di differenziano.