Il taccuino di ISABEL 
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LE ORIGINI DELL'ASTROLOGIA 
 
I primi reperti che attestano l'esistenza di una scienza astrologica si sono ritrovati in Mesopotamia. All'inizio si trattava di epatomanzia, ossia un'arte divinatoria che prevedeva il futuro attraverso il fegato di animali giacché proprio in tale organo venivano individuate le diverse regioni del Cielo (esso si esaminava cercando di capire come influiva sul corpo di un animale sacrificato). 
Un altro antico antenato dell'astrologia era lo ziggurat, una torre in genere formata da sette piani di diverso colore, da dove i sacerdoti-astrologi assirobabilonesi studiavano il Cielo per calcolare le loro predizioni. Furono poi i babilonesi nel II millennio a.C, a porre le basi del nostro Zodiaco rendendo famosi i loro 12 segni, le loro dodici Case e i loro sette pianeti (creduti allora dimore degli dei). Dalla Babilonia l'astrologia giunse in Egitto, in Giudea, in Grecia, in Cina, in India e a praticarla, furono da principio solo i sacerdoti. 
Nonostante la Bibbia affermi che i sette giorni della settimana abbiano un'origine religiosa giudaico-cristiana, essi furono in realtà partoriti dalla fantasia dei babilonesi, i quali conoscevano solo sette pianeti (compresi Sole e Luna) e ad ognuno, assegnarono un giorno (gli antichi greci avevano settimane di dieci giorni e il calendario romano si basava su quello greco, anche se con molte modifiche). Essi legarono la domenica al Sole, il lunedì alla luna, il martedì a Marte, il mercoledì a Mercurio, il giovedì a Giove, il venerdì a Venere e il sabato a Saturno. 
La maggior parte dei nostri simboli astrologici provengono invece dall'antico Egitto. Il popolo egiziano già tremila anni fa, considerava il Cielo il luogo da dove aveva avuto origine tutto il creato e per questo l'astrologia, viene oggi considerata la scienza più antica dell'umanità. Con l'avvento del Cristianesimo tali studi furono però considerati un'eresia e a tenerli vivi come scienza, furono solo le popolazioni arabe, i cui testi verso il XII secolo, iniziarono ad essere tradotti anche in latino (i testi scritti dai romani e dai greci, furono tutti distrutti dalla Chiesa). A partire quindi dal Medioevo, grazie alla cultura araba, vi sarà una prima rinascita in Europa dell'astrologia di cui si occuperanno anche personalità importanti come S. Alberto Magno, Arnaldo da Villanova, Raimondo Lullo, Ruggero Bacone e altri. 
Nel Rinascimento la passione per i testi antichi alimentarono continui dibattiti su questa scienza (molti accettavano l'astrologia “scientifica” ma non la “divinatoria”) e sul finire del XV secolo Pico della Mirandola vi dedicò un'intera opera: Disputationes adversus astrologiam divinatricem. L'interesse sarà molto alto fino a metà Settecento quando l'avvento dell'Illuminismo, farà bandire l'Astrologia ancora una volta dai nuovi intellettuali. Nell'Ottocento però la scienza più antica a poco a poco desterà un rinnovato interesse in tutte le classi sociali.