IL LABIRINTO DI HAMPTON COURT A LONDRA 
 
-Come sono felice! Siamo a Londra, maestro! Qui potremo vedere un sacco di meraviglie!-
- Noi siamo qui unicamente per visitare il Palazzo di Hampton Court... specialmente il suo labirinto!-
-Per i mutandoni rattoppati di mia nonna! Come sono infelice! Siamo a Londra e il suo unico desiderio è quello di andare a perdersi in un labirinto? Ma... com'è possibile?!-
-Caro allievo, dormire in questa città costa troppo caro, bisogna fare delle scelte per poter ripartire in fretta e in testa alla lista di meraviglie da visitare, io metto il Labirinto di Hampton Court... non per nulla ci stiamo dirigendo nel distretto londinese di Richmond Upon Thames dove si trova!-
- Il problema è come mai con tanti posti fantastici che ci sono da vedere nella capitale inglese, la sua testa ne sceglie uno del genere? Me lo dica, maestro, perché, mi creda, non è facile da capire! Per me il cervello di chi ama i labirinti non funziona molto bene e il sottoscritto non può sopportare anche di essere l'allievo di uno scervellato!-
-Al contrario, Pesellino! Non sono uno scervellato! Chi ama i labirinti è perché ne sa uscire con facilità dimostrando così di non temere nessuna difficoltà intellettuale!-
-Perché? In un labirinto si possono trovare delle difficoltà intellettuali? Io vedo solo una gran fatica fisica!-
-Non solo quella! Per uscire da un labirinto si devono affrontare strade cieche, piene di curve a trabocchetto e si deve quindi usare molta materia grigia per non cadere nelle trappole dell'ideatore, sappilo, Pesellino!-
-Per tutte le mutandacce nere del mondo! Ignoravo che si potesse dimostrare d'avere un buon intelletto solo girando a vuoto tra cespugli e piantacce di ogni genere!-
-Ora lo sai e sappi anche che questo labirinto non ha cespugli e piantacce di ogni genere! Il suo commissionante, Guglielmo III d'Orange, non l'avrebbe mai permesso!-
-E con che cosa è stato costruito questo labirinto dove vuole a tutti i costi andare a perdersi... dei muri per caso? Non sarebbe poi neanche tanto male a dire il vero, così quando non sapremo più come uscirne, potremo sbatterci contro il capo dalla disperazione!-
-No! Gli architetti George London e Henry Wise, attorno al 1700 lo realizzarono con piante di carpino, successivamente però si preferì il tasso.-
-Vuole dire che qualcuno su questa terra è stato capace di progettare un labirinto fatto con animaletti impagliati! Guardi, maestro, che è roba da film horror!-
-Ma cosa ti viene in mente?! Non dirmi che non conosci la pianta dell'ordine delle conifere che si chiama tasso?! Essa è usata spesso per fare delle siepi ornamentali, quindi è perfetta per un labirinto!-
-Se questa pianta ha lo stesso nome di un animale perché non la chiamano in un altro modo?-
-Infatti molti la chiamano: “Albero della morte”.-
-Per le mutande rotte di mio zio! E' meglio “tasso”! Senza ombra di dubbio!-
-Ne convengo anch'io! Lascia adesso che ti parli di questo labirinto... sono certo t'incanterà!-
-Deve proprio?-
-Si, caro allievo! Devo proprio! Pensa che copre un terzo di ettaro con la sua forma trapezioidale! E' il gioiello del parco del Castello di Hampton Court e a mio avviso, supera in bellezza perfino il giardino costruito in stile francese che si estende attorno quella magnifica costruzione reale!-
-Il castello di Hampton Court è una proprietà della regina Elisabetta II?-
-Si. Fu Enrico VIII a renderlo una proprietà reale nel 1525 sottraendolo all'arcivescovo di York, Thomas Wolsey, un suo grande amico che finì però per cadere in disgrazia.-
-Scommetto che Enrico VIII aspettava solo una scusa per grattargli il castello!-
-Può darsi. In effetti Wolsey abbellì molto il castello... forse troppo. A mio avviso non era saggio nel Cinquecento rendere le dimore eccessivamente lussuose... i re di qualsiasi Stato non ne erano mai contenti!-
-Beh, comunque, pazienza sperdersi in un labirinto per dimostrare la propria intelligenza, ma se per giardino francese lei intende quello che pretende una natura ordinata e simmetrica, non credo proprio di volerlo visitare!-
-Nemmeno a me piace la ricerca della perfezione geometrica nelle forme delle piante, tipica dei giardini francesi... una volta tanto sembra che abbiamo gli stessi valori etici, tuttavia per giungere al labirinto dovremo per forza vederne almeno un poco.-
-Accidenti alle mie mutande pazze! Pazienza se dovrò vedere un poco di giardino francese... con lei ho visto di peggio, ma spero vivamente che il possedere uno stesso valore etico identico al suo non sia il sintomo di qualche malattia grave in arrivo!-