LA PIRAMIDE DI PALENQUE 
(detta anche "Tempio delle Iscrizioni")  
 
-Per le mutande di mio nonno! Maestro, quel ramo si muove e non sta soffiando un alito di vento! Mi dica, la prego, che non è quello che credo!-
-E' quello che credi, invece, ma non ci badare. Conta solo che siamo vicini alla antichissima città maya di Palenque, uno dei siti archeologici più belli del mondo!-
-Mutandacce maledette! Sembra proprio un serpentaccio quello che vedo e potremmo non arrivare mai vivi a Palenque!-
- Togli pure il “sembra”, quello è un serpente, ma non devi fissarlo, caro allievo... potresti innervosirlo. Abbiamo fatto molta strada a piedi per venire da Santo Domingo de Palenque fin qui e davvero non vorrei che diventasse una fatica sprecata!-
-Lui s'innervosisce?!!! Pensi a me!!! Filiamocela per tutte le mutande zozze!!!-
-Fermo, dove vai? Vuoi perderti la bellezza di una città rimasta intatta da secoli, le cui origini risalgono al periodo preclassico mesoamericano? La nostra simpatica guida dice che siamo quasi arrivati, quindi calmati perché siamo ad un passo dalla vittoria!-
-La simpatica guida che lei ha assoldato non conosce la nostra lingua e ripete solo “quasi arrivati” da più di un'ora! Forse dovrebbe considerare la possibilità di essere ad un passo dalla sconfitta, specialmente se quel serpente decide di strisciare giù da quell'albero!-
-Se la nostra guida è certa che non ci sia pericolo, possiamo stare tranquilli. Se pensasse di poter morire non sorriderebbe così, no? Questa foresta è di una bellezza che toglie il fiato, goditi il panorama, caro Pesellino!-
-Quando fa così, maestro, io la strozzerei! In questa foresta possono passeggiare sulle nostre teste dei serpenti, come faccio a godermi il panorama?-
-Guarda! Siamo davvero arrivati! Quella è Palenque, la città dei re maya che si facevano chiamare “Grande Sole”! Neanche tu potrai rimanere insensibile a tanto fascino e troverai il modo di godere almeno di questo panorama se non quello della foresta!-
-Adesso, io vorrei solo far tacere la nostra guida che ripete a pappagallo “arrivati” senza posa... come si fa a zittirlo?!-
-Quando gli si seccherà la gola smetterà, vedrai. Non ti preoccupare con questo caldo accadrà presto. Ma piuttosto, non sei eccitato all'idea di calpestare il suolo che calpestò anche Pacal il Grande, il più famoso re di Palenque? Egli seppe dopo un brutto periodo di crisi ristabilire l'ordine e ridare stabilità al suo regno!-
-Ci sono 40 gradi, maestro, e la nostra guida non vuole che beviamo! Lo persuada a lasciarci fare una bella bevuta è mi vedrà saltare dalla gioia!-
-No. Dobbiamo fare come dice lui. E' giusto misurare l'acqua o potremmo rimanere senza per il ritorno. Cerca di distrarti e non sentirai più la sete. Ammira, caro Pesellino, la meravigliosa piramide a gradini di fronte a te! E' chiamata “Tempio delle iscrizioni” e dentro il re Pacal, si fece costruire il suo mausoleo!-
-Non vorrà adesso che mi esalti anche al pensiero di visitare un luogo funebre, vero? Se le interessa saperlo, la sete mi è solo aumentata!-
-Non capisco come fai a rimanere indifferente! Per giungere alla tomba di Pical attraverseremo il passaggio segreto scoperto per caso da Alberto Ruz Lhuillier, ti sembra poco?-
-Poco non è la parola giusta! A me sembra che la parola giusta sia “orrendo”! Insomma, maestro! Sicuramente è un posto pieno di bestiacce pericolose e se avessimo un po' di sale in zucca, dovremmo darcela a gambe, subito!-
-Mio caro allievo, in quella tomba ci sono statue di stucco bellissime e un sarcofago decorato con bassorilievi fantastici!-
- Oh! Per tutte le mutande del mondo! Dimentica che là dentro potrebbero esserci anche altri serpenti! No! Lei non mi convincerà ad entrarci!-
-Suvvia, vedi problemi anche dove non ci sono! Le nuvole si dissolvono man mano che ci si addentra in esse, quindi entriamo in quella piramide e vedrai che non incontreremo nessun serpente!-
-Nemmeno per sogno! Non esiste nessuna ragione perché debba curiosare in quel luogo di morte. Quel re maya è stato ad ideare un passaggio segreto per non essere trovato e potrebbe anche mandarci una maledizione per vendicarsi della nostra invasione!-
-Pical non era un re egiziano, anche se degli studiosi hanno ipotizzato che il popolo Maya può discendere da qualche loro ceppo avventuratosi nell'oceano Atlantico! Comunque una ragione c'è per visitare quella tomba: potremmo capire qualcosa di più della loro cultura e attraverso questa, anche un po' di più della nostra, no?-
-A che serve tutta la conoscenza del mondo se finiremo morsi da qualche bestiaccia velenosa? Temo che potremmo incontrare anche scorpioni in quel luogo sepolto!-
-Serve alla ricerca e io concordo con Stendal che scrisse: “Se la vita smette di essere una ricerca, non rimane più nulla per cui vivere!”. Smetti di lagnarti allora e viviamo felici questa avventura!-
-Già! Infondo abbiamo solo le mutande da perdere! E va bene! Purché lei non pretenda da me che salti dalla gioia nel visitare una tomba, la seguirò... anche se malvolentieri!-
-Bene! Come ti ho detto prima di partire per questo viaggio, i Maya erano gente intelligente, capace di concepire strutture architettoniche e forme d'arte complesse che vale la pena di studiare da vicino!-
-Per le mie povere mutande, ho taciuto all'inizio del viaggio, ma non posso più stare zitto! Che gente intelligente può mai essere quella che offre sacrifici umani ai dio Sole perché crede di non rivedere più il suo sorgere ogni giorno?-
-Sconfiggere le paure è sempre un problema per tutti ancora ai nostri giorni! Se non è per il sole è per qualcosa d'altro! Guardati attorno e ammira cosa hanno saputo costruire invece di criticare sempre! Se la civiltà Maya ha resistito a lungo ci sarà pure un motivo, ti pare? E non ti va di scoprirlo?-
-Mi interesserebbe di più sapere il motivo della loro completa scomparsa! Chissà, magari i loro errori possono indicarci quali commettiamo noi per finire sempre in mutande!-
-Cosa vuoi, caro Pesellino, il potere passa più spesso di mano in mano che di testa in testa. Gli ultimi re Maya non seppero proprio trovare il modo di fare la pace con i loro nemici di sempre, gli abitanti di un regno vicino chiamato Toninà. A furia di guerre finirono completamente sconfitti, almeno così è scritto nei geroglifici. Sopravvisse qualche gruppo contadino, ma si viveva così male che a poco a poco abbandonarono anche loro il regno.-
-Sempre la solita storia, le guerre, le crisi economiche dopo le guerre e la fuga all'estero, proprio come capitato a me, adesso costretto a visitare posti orrendi pieni di serpenti!-
-Forse un giorno qualcosa cambierà...-
-Si, il giorno che non esisterà più nemmeno un uomo!-