Il taccuino di ISABEL 
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ORIGINE DELLE MASCHERE 
 
Le origini delle maschere sono antichissime e risalgono al periodo del Paleolitico. Mascherarsi per feste o cerimonie fu un'abitudine amatissima in passato.  
Le maschere si costruivano per molti scopi e prima di tutti vi era quello funerario, di cui ancora oggi si conservano in musei degli esemplari in oro di perfetta manifattura. Legate alle maschere vi furono anche i riti magici per l'energia che esse sprigionavano ritenuta dai nostri antenati una forza divina.  
Tra gli usi più comuni delle maschere nelle popolazioni preistoriche, bisogna ricordare anche  quello di sfruttarle per incutere timore ai nemici. Si pensa che molti mostri descritti dai mitografi, furono in realtà nient'altro che maschere mostruose usate per i combattimenti. Solo nel Medioevo esse vennero relegate dal Cristianesimo all'interno delle feste di carnevale e hanno preso le caratteristiche moderne. 
In antichità i contadini usavano le maschere per parecchi riti atti a propiziare il raccolto e metterle da parte completamente nel periodo cristiano non fu da subito possibile; visto che di nascosto si continuavano ad eseguire riti pagani, per volere dei capi della Chiesa le maschere furono sminuite d'importanza diventando le protagoniste delle burle carnevalesche (una tattica che con il trascorrere del tempo risultò vincente e relegò le maschere solo a faccende poco serie). 
Gli antichi greci adoperarono le maschere nel teatro tragico per sostituire i volti dei personaggi difficili da immaginare come gli dei o le varie creature ultraterrene che popolavano i testi dei loro scrittori; nel Medioevo invece, gli attori si mascherarono per divertire di più la gente nelle piazze da una parte e dall'altra, per non farsi riconoscere ed evitare più facilmente le persecuzioni della Chiesa (davvero poco propensa ad apprezzare gli sberleffi di qualsiasi tipo che andavano contro i suoi dogmi). Incominciò  così la Commedia dell'arte, incentrata su protagonisti servi che burlavano i loro padroni senza disdegnare i signori 
in generale. 
In un gruppo teatrale di solito non mancava mai il servo comico detto zanni (il più famoso nel nord è Arlecchino e nel sud Pulcinella), un padrone (il più famoso è Pantalone) e un Dottore (il più famoso è il dottor Balanzone). 
Fino al Settecento gli attori mascherati improvvisavano sui loro palchi altrettanto improvvisati, ma dopo l'avvento dell'opera di Carlo Goldoni, essi nei lavori teatrali seguiranno testi precisi, il più delle volte dei veri capolavori. 
Tra le maschere del passato quella che è ancora amatissima oggi e che ha ispirato la creazione di tante altre simili, è quella dell'italianissimo Pedrolino (in Francia chiamato Pierrot). Egli si distinse dagli altri zanni per il suo carattere onesto e remissivo; servo devoto nonché premuroso, attualmente viene ancora molto imitato dai mimi.