LA TRAGEDIA MALEDETTA 
 
-Mi raccomando, Pesellino, non pronunciare mai la parola “Macbeth” quando sei dentro un teatro o Dio solo sa cosa potrebbe accadere! Se qualche discorso con chi ti accompagna ti porta a nominare il titolo del famoso lavoro shakespeariano, sostituiscilo subito con quello più sicuro di: “dramma scozzese” come fanno sempre gli attori. Dicono infatti che il solo pronunciarne il titolo attiri inesorabilmente grossi guai. -
-Avete acceso la mia curiosità, maestro! Mi domando cosa potrebbe accadere se invece lo facessi: le porte dell’inferno si spalancherebbero per farmi inghiottire dagli abissi del fuoco eterno? Oh no! Non ditemi che avete pronunciato “Macbeth” in teatro e sono in tal modo cominciate tutte le nostre disgrazie?!-
-Smetti di scherzare, Pesellino! Sto parlando seriamente e ti assicuro che chi ha detto la fatidica “parola”, gli è capitato di molto peggio del ritrovarsi senza un paio di braghe come è capitato a noi! Pare sia l'opera teatrale più sfortunata mai esistita! Devi sapere che quasi tutte le rappresentazioni di Macbeth sono state funestate da qualche sventura! Ormai tutti si sono convinti che Shakespeare descrisse vere formule magiche in questo suo capolavoro facendo così infuriare i praticanti delle arti oscure interessati a tenerle segrete! Perciò si pensa che essi lanciarono contro l'opera una maledizione, anche perché altrimenti non si riuscirebbe a spiegare tanti incidenti capitati mentre si rappresentava questo testo a teatro.-
-Ma, maestro! Lei non può credere a una cosa del genere, è troppo assurda! Filosofi moderni del nostro calibro non possono pensare alle faccende di stregoneria come fossero una cosa seria!-
-Vera o non vera tale credenza, ti dico che si sentì l'odoraccio della iella già dalla sua prima rappresentazione, giacché lady Macbeth morì in scena colpita da una febbre fulminante! Pensa che il re Giacomo I, presente a teatro e testimone di questo primo incidente, rimase talmente impressionato da impedirne dopo le repliche per cinque anni.-
-Non nego che un po' di sfortuna possa capitare, quindi anche ad un lavoro teatrale, però è pericoloso giustificare in modo troppo fantasioso gli eventi negativi della vita... e la stregoneria è davvero una giustificazione esagerata!-
-Non sono io che penso alla stregoneria, ma gli altri. Li capisco, però. Il fatto è che la morte dell'attrice protagonista e l'abolizione delle repliche di questa opera per cinque anni, fu solo l'inizio di guai di ogni tipo. Te ne citerò alcuni: nel 1672 l'attore protagonista sostituì un pugnale falso con uno vero per uccidere Duncan, naturalmente lasciando il pubblico completamente allibito; ci fu poi un altro attore che per poco non strangolò veramente un compagno in scena e un'attrice che cadde da un palco di 5 metri! Che dire anche della sommossa di pubblico che lasciò a terra 31 morti calpestati dopo una rappresentazione di Macbeth?-
-Per tutti i cognati in perizoma! Ora mi ha convinto e ho la pelle d'oca! Per carità! Smettete di pronunciare ancora quella parolaccia! Permettete che mi gratti con forza le basse sfere, vero?-
-Non è necessario, qui non siamo a teatro e io non sono tanto superstizioso da credere che basti pronunciare...-
-Noo!!! Non ripeta più quella dannata parola se è maledetta! Non si sa mai! Ormai lei è riuscito ad impressionarmi e quindi per scaramanzia chiami quest'opera solo: "dramma scozzese"! Siamo già due filosofi in mutante, non vorrà rischiare di rimanere anche senza quelle, vero?-
-Ti capisco, caro Pesellino! Pensa che anche molti personaggi famosi furono condannati a subire questa “maledizione"! Abraham Lincoln che è tra questi, non era nemmeno dentro un teatro. Sembra che lesse questo "dramma scozzese" (la sua tragedia preferita) per divertire alcuni amici a bordo della River Quenn sul fiume Potomac, cinque giorni prima di essere ucciso.-
-Ha un pezzo di ferro, maestro? Mi ci vorrei attaccare finché non avrà finito di parlarmi di questa orripilante maledizione.-
-Purtroppo no, dovrai accontentarti di toccarti come al solito le parti basse mentre ti racconto di Charlton Heston, il quale accettò di essere il protagonista di questo "dramma scozzese" nella rappresentazione all'aperto del 1953 alle Bermude… beh finì con le gambe ustionate perché delle fiaccole di scena a causa del vento incendiarono il palco. Vi è anche il caso del grande attore inglese Laurence Olivier che nel 1937 rischiò la vita durante il Macbeth a causa della caduta di un pezzo di set sul palco.-
-Per tutti i miei parenti smutandati, le ho detto di non pronunciare più quella parolaccia! Quanti altri furono colpiti da questa raccapricciante maledizione?-
-Le sciagure sono talmente numerose che non riuscirei a narrartele tutte. Ricordo una versione di questo dramma scozzese di Dadiv Leary del 1971 funestata da due incendi e sette furti, poi quella in cui morirono due attori più il suicidio di un costumista, ma la più incredibile di tutte, è quella del 1703 accompagnata da una terribile tempesta su Londra che indusse la regina Anna a ordinare al suo popolo una settimana di preghiera per calmare l'ira del cielo.-
-Ha del sale, maestro? Dovremmo a questo punto entrambi gettarne un po' dietro la schiena, non crede?-
-Non avevi detto che un filosofo non può essere superstizioso?-
-Meglio valere meno di un centesimo come filosofo che essere colpiti da una maledizione! Certo si tratta di un'opera di Shakespeare con in assoluto più duelli delle altre per cui degli incidenti si possono anche accettare, ma l'esagerazione di quanto è avvenuto può far diventare superstizioso anche chi non lo è mai stato.-
-Già. Si crede che la canzone delle tre Streghe sia un sortilegio che ridà la vita agli spiriti cattivi, tu che ne dici, Pesellino?-
-Dico che questo "dramma scozzese" è più pericoloso dell'osare violare una tomba egizia, mio caro maestro!-