I PIU' ANTICHI RICORDI DI INFANZIA 
 
-Purtroppo, caro Pesellino, la pittura greca non ha resistito all'usura del tempo e ha lasciato poche tracce, ma a rivelarci quali erano gli usi e i costumi dei greci antichi, è in gran parte l'arte vasaria. Si tratta di un prodotto d'artigianato modesto, tuttavia tanto resistente da giungere fino a noi con tutte le informazioni che noi cercavamo sulla storia dell'uomo.-
-La pittura greca antica è crollata tutta e quanto veniva considerato modesto ha resistito nel tempo? Ottimo, maestro! Mi piace sentire che accadono cose del genere! Così s'ingigantisce la speranza dei modesti come noi di vedersi valutare meglio con il tempo!-
-T'interessa solo questo della Magna Grecia?-
-Cos'altro mi dovrebbe interessare? Lei pensa che dovrei preoccuparmi se i pittori greci si stiano rivoltando nelle tombe alla notizia del loro lavoro disintegrato dal tempo?-
-No, però credevo ti potessero interessare le abitudini quotidiane degli antichi greci disegnate sui vasi, la loro moralità, etc. etc.!-
-Scusi, maestro, ma per quanto riguarda la moralità umana, lei mi riempie già le orecchie tutta la giornata e non mi occorrono altri folli pareri! Tuttavia se gli antichi greci possono suggerirmi qualcosa in grado di aiutarmi a non farmi passare continuamente il mio tempo a farle compagnia, devo dire che sarebbe molto gradito!-
-Ma quanto sei spiritoso, Pesellino mio! Potrei dirti ad esempio, che nella Magna Grecia amavano giocare quanto te! Tra i moltissimi oggetti dipinti in scenette sui vasi greci, appaiono giochi di vario genere come gli scacchi e i dadi con uomini intenti a usarli in modo alquanto concentrato. Grazie all'abitudine dei greci di decorare i vasi, sappiamo inoltre che già si giocava a mosca cieca, al lancio delle noci e che si apprezzava moltissimo il giocare in gruppo. Insomma è chiaro che la civiltà greca fu quella che inventò divertimenti ancora in uso fino ad oggi!-
-Mi fa piacere che loro siano stati inventori di divertimenti, ma tra quelli da lei elencati non ce ne è uno a me sconosciuto per cui senza nessuna novità, il discorso mi annoia da morire.-
-Beh, gli scavi archeologici hanno potuto fare anche di più dei vasi per mostrarci i giochi dei greci; essi hanno portato alla luce quelli dei ragazzi morti giovani datosi che si usava seppellirli con loro. Ti può interessare che già allora si giocava con la trottola, con i cerchi, che si adoperavano i rocchetti a yo-yo, che si facevano volare gli aquiloni di tela e infine che si costruivano persino bambole per le bambine.-
-Ecco un gioco che mi è sempre piaciuto: le bambole! Perché almeno ti fanno immaginare come siano fatte le ragazze. Evviva i greci!-
 
 
 
Il maestro e l'allievo protagonisti di "Un filosofo in mutande", tornano in questo libro comico-satirico con l'intento di scoprire che cosa hanno sbagliato per trovarsi poveri in canna nonostante i loro talenti. Si rendono subito conto che non basta analizzare se stessi se vogliono avere successo, ma devono capire anche qualcosa di più della società in cui vivono. Ecco allora che i due bistrattati pensatori partono per un viaggio nel passato spinti dal desiderio di far luce nel loro presente. Riusciranno i nostri eroi a trovare il bandolo della matassa necessario a scovare la maniera di vivere dignitosamente?  
Scopritelo leggendo le avventure-disavventure della collana "Sapere in Satira" e il divertimento sarà assicurato! 
CON IL DIZIONARIO DELLE DIVINITA' GRECHE. 
 
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